28 Dic Logistica e ortofrutta: binomio vincente (e resiliente)
Che cos’hanno in comune la logistica e l’ortofrutta, oltre naturalmente all’indispensabile ruolo che ha la prima nel movimentare la seconda? Secondo Valentina Mellano, CEO di Nord Ovest, spedizioniere italiano con sede a Cuneo, il comune denominatore tra i due settori è la resilienza, ossia la capacità di far fronte a scenari controversi trovando sempre una nuova strada. “Con gli attacchi da parte degli Houthi nel Mar Rosso i tempi di transito delle merci si sono allungati e i prodotti deperibili come l’ortofrutta sono quelli che soffrono di più – argomenta -. Nonostante le numerose difficoltà abbiamo però rilevato un grande senso di responsabilità da parte degli esportatori ortofrutticoli, tanto che non abbiamo motivi per prevedere una flessione dei volumi dell’export in questo segmento”.
“La maggior parte delle navi non attraversa più il Canale di Suez e allunga il viaggio passando da Capo di Buona Speranza, le poche che percorrono Suez lo fanno scortate, quindi anche in questo caso i tempi di percorrenza sono più lunghi rispetto alla normalità – spiega -. Gli esportatori di ortofrutta hanno compreso queste difficoltà e sono riusciti a tararsi su questo nuovo assetto”.
Soluzioni: una nuova normalità
La conservazione in cella, l’uso di imballaggi attivi, il trasporto della frutta in container con atmosfera controllata e modificata sono tutte soluzioni già esistenti che possono allungare la shelf life e, dunque, possono fare in modo che i prodotti deperibili possano affrontare viaggi più lunghi. “La strada va trovate insieme – evidenzia Mellano -: oggi è ancora più importante il confronto continuo tra tutti gli anelli della catena. Se è vero che all’inizio della guerra nel Mar Rosso tanti esportatori ortofrutticoli, viste le grosse difficoltà a far viaggiare la merce, hanno preferito anticipare la fine della stagione subendo una riduzione dell’export anche del 20-30%, oggi è altrettanto vero che la merce non si ferma più, perché logistica e ortofrutta, insieme, sono riuscite a trovare una nuova normalità”.
Spedizioni sostenibili: le difficoltà del settore
Quanto al tema delle spedizioni sostenibili, secondo Valentina Mellano si tratta di un argomento che sicuramente impatterà sulla filiera ortofrutticola. “Le prime a muoversi sono le grandi multinazionali, che ci chiedono dati sulle emissioni di CO2 dei trasporti. Il settore ortofrutticolo, salvo qualche eccezione, per dimensione delle aziende è ancora distante da questi temi. Ma per il futuro ipotizziamo che la questione si porrà e con essa potranno esserci situazioni di disparità. I trasporti dei prodotti ortofrutticoli sono misti, prima di raggiungere i porti viaggiano su camion, dunque per rilevare i quantitativi di CO2 occorrono calcoli complessi, che costano, e che dunque non possono essere sostenuti da tutti. Per il mondo dell’ortofrutta, perlomeno per il momento vedo più interessante e attuale l’opportunità di rendere più efficienti i processi. In questo senso, un sistema basato sulla blockchain e sul tracciamento dei dati, quale è l’e-Cmr, può fare la differenza”.
Export: il porto delle banane
Come fa un esportatore colombiano di banane a competere con altri noti player statunitensi per rafforzare la propria presenza in Europa? Semplice, costruisce il proprio porto all’avanguardia, dotato di sistemi avanzati di movimentazione delle merci e di stoccaggio refrigerato. È il caso di Uniban, dal 1966 esportatore di frutti esotici, che grazie alla nuova struttura rafforzerà le capacità di esportazione della Colombia di banane, avocado Hass e mango. “L’apertura nel 2025 del nostro Puerto Antioquia – spiega Manuel Laborde, CEO di Uniban – non solo ottimizzerà la nostra logistica, ma rafforzerà anche il nostro impegno per la crescita sostenibile e l’eccellenza operativa. Il nostro obiettivo è infatti garantire che i prodotti agricoli colombiani arrivino in Europa nelle migliori condizioni possibili, rafforzando ulteriormente la nostra presenza in questo mercato chiave”.
Emanuela Stifano
Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Dicembre 2024 de Il Giornale della Logistica
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Sorgente notizia: https://www.ilgiornaledellalogistica.it/ Vai al post originale