Logicor: la spinta inarrestabile allo sviluppo

Logicor: la spinta inarrestabile allo sviluppo

Logicor
Graeme Hepburn, Logicor

Un lungo elenco di progetti realizzati e un altrettanto lungo elenco di nuovi sviluppi. L’attività di Logicor nel nostro Paese prosegue a ritmo sostenuto, all’insegna della costante attenzione verso gli obiettivi ESG e a standard qualitativi elevati.

Ce ne ha parlato il Country Manager Italia, Graeme Hepburn, con il quale abbiamo voluto capire come è andato il 2024 e cosa succederà nei prossimi mesi. “Il 2024 è stato un anno molto positivo per Logicor sia a livello Italia che Europa. Un successo che viene riflesso nei nostri risultati finanziari: Logicor ha saputo valorizzare a pieno i suoi immobili, operando positivamente in un comparto, quello logistico, che ha dimostrato una grande resilienza in un contesto dominato da incertezze macro-economiche. In questo modo i clienti esistenti sono rimasti all’interno dei nostri spazi e abbiamo ottenuto risultati molto buoni anche nei casi in cui abbiamo dovuto riposizionare o ricollocare gli immobili con nuovi inquilini. Non posso dunque che fare un bilancio molto positivo per un anno che ci ha visti costantemente impegnati nello sviluppo con grandi risultati”.

I risultati finanziari di Gruppo

A confermare le parole di Hepburn ci sono i numeri che arrivano da Logicor Europa. Nel 2024, la crescita degli affitti like-for-like si attesta al 3% rispetto all’anno precedente, guidata da un forte incremento dovuto alle nuove locazioni e all’indicizzazione. L’occupazione EPRA è rimasta stabile al 94%, guidata da un forte tasso di fidelizzazione dei clienti. Il valore patrimoniale lordo è di 15,6 miliardi di euro, con un aumento di 279 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Il capitale investito nel 2024 ammonta a 435 milioni di euro, destinati allo sviluppo e all’ampliamento del portafoglio di terreni di proprietà, supportati da 368 milioni di euro di cessioni. Il Loan-to-Value è pari al 49,3%, al di sotto della policy di leva finanziaria che prevede un limite massimo del 55%.

Le aree di maggiore interesse in Italia

Tornando a posare lo sguardo sul nostro Paese, Logicor ha continuato a concentrare l’attenzione sui suoi mercati di riferimento: “Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto – conferma Hepburn – ma anche Lazio, con una forte crescita nella zona di Pomezia, e, new entry per il 2024, la Toscana. Kryalos SGR, infatti, ha acquistato un’area a Quarrata, in provincia di Pistoia, dove siamo già in fase di completamento della costruzione di un nuovo immobile di 20mila mq e stiamo guardando anche ad altre opportunità. Si tratta di una regione ad alto potenziale, con un tessuto industriale consolidato, dal fashion al pharma, che però si trova a fronteggiare una forte carenza di spazi logistici, a causa della morfologia del territorio, che ha molte aree montuose o boschive che non permettono di costruire”.

Una crescita costante

“Nel 2024 abbiamo completato e consegnato uno sviluppo a San Giorgio di Piano (Bologna): si tratta della riqualificazione di un’area dell’ex showroom Mercatone Uno, subito affittato al 3PL Number1 – continua il Country Manager Italia, illustrandoci le numerose attività di Logicor dello scorso anno -. A Vignate (Milano), abbiamo riqualificato un immobile, immediatamente affittato a Eurosicma, società del gruppo IMA, e ad Arluno, sempre nel milanese, più recentemente, in chiusura d’anno, abbiamo completamente rinnovato un immobile datato, già affittato a due clienti ancor prima di completare i lavori. Tutto ciò a conferma della centralità e dell’attenzione che riscuote il mercato della prima cinta attorno a Milano.

Guardando ancora alle riqualificazioni – prosegue Hepburn -, a Calderara di Reno, vicino Bologna, abbiamo ristrutturato un immobile di 27mila metri quadrati che è già stato affittato per oltre la metà”. Non meno importante anche il numero dei nuovi sviluppi di Logicor: “Nel 2024, abbiamo completato la costruzione di un nuovo edificio di 13mila mq a Rolo (Reggio Emilia), che si è aggiunto agli altri immobili nello stesso parco logistico, che, che con i suoi oltre 130mila mq, è il nostro parco logistico in gestione più grande. In seguito all’acquisto di Kryalos SGR di una nuova area di 51mila mq a Fara Gera D’Adda, nel bergamasco, stiamo sviluppando un magazzino di 25mila mq il cui completamento avverrà entro l’anno.

A Sulbiate, a nord di Milano, a seguito dell’ennesimo acquisto da parte di Kryalos di un’area di 35mila mq, siamo in fase di costruzione di un magazzino di 14.400 mq. Ma non è tutto: a Sordio, nel lodigiano, abbiamo in gestione anche un altro immobile di 12mila mq e stiamo dialogando con diversi clienti interessati all’affitto. Infine, a Pomezia, abbiamo completato la costruzione di un immobile di 24mila mq per conto di Sonepar”.

Cosa succederà nel 2025

L’intenzione di Logicor per i mesi a venire è chiara: proseguire con questo ritmo di sviluppo di nuovi poli logistici. “Una novità del 2025 sarà la potenziale dismissione di alcuni immobili in gestione, in ottica di rigenerare una capacità di capitale per proseguire nel rinnovo del portafoglio e la costruzione di nuovi progetti. Tra questi Quarrata, con il completamento dei 22mila mq, Pomezia, dove avremo ben 4 progetti, per un totale di 47mila mq, e Gaggiano, su cui a breve inizieremo lo sviluppo di un sito di 101mila mq su un’area di oltre 180 mila mq, che verrà verosimilmente completato a cavallo tra il 2025 e il 2026”.

Parola chiave “riqualificazione”

Logicor crede molto nel brownfield – conferma il Country Manager – e questo sotto due aspetti: alcuni degli immobili più datati hanno bisogno di attenzioni e spesso quando si sfittano necessitano di una ristrutturazione integrale; e quello che concerne la rigenerazione di aree dismesse”. Il caso più eclatante per Logicor è quello della riqualificazione del polo di Gaggiano, ex fabbrica Unilever di produzione di profumi, dismessa da ormai 8 anni, o ancora il caso di Casella, alle porte di Genova, dove è in corso la ristrutturazione un immobile di 15mila mq: un intervento che passa dalla demolizione del pavimento e dal rifacimento degli impianti per dar vita a due unità, che saranno sicuramente molto ambite vista la forte carenza di spazi nella zona.

“Crediamo moltissimo nella rigenerazione di spazi esistenti ove possibile, anche perché la costruzione di nuovi immobili ha un impatto rilevante a livello di carbon footprint. Le difficoltà però non mancano: ai costi di ristrutturazione o di costruzione di nuovi spazi, infatti, bisogna aggiungere il costo di demolizione dell’esistente, che spesso fa emergere, in una fase successiva, imprevisti onerosi, per esempio legati a contaminazioni ambientali non rilevabili in fase di analisi preventiva. Favorire maggiormente il dialogo tra pubblica amministrazione e operatori immobiliari è fondamentale per cercare di abbattere gli oneri, per venire incontro agli operatori che sono disponibili a sostenere costi più alti pur di rigenerare aree dismesse o immobili esistenti”.

Gabriella Grillo

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Aprile 2025 de Il Giornale della Logistica

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