Immobili logistici: quali pratiche green adottare?

Immobili logistici: quali pratiche green adottare?

I magazzini logistici rivestono un ruolo fondamentale all’interno della supply chain, essendo hub critici per il mantenimento degli standard di servizio e l’ottimizzazione dei costi. Le sfide recenti derivanti dalla proliferazione dell’e-commerce, insieme all’avvento delle strategie omnichannel e alle implicazioni della pandemia, hanno accentuato la centralità dei magazzini nella logistica. Di conseguenza, le implicazioni ambientali di questi immobili in termini di consumo energetico ed emissioni sono emerse come una preoccupazione rilevante e immediata.

Come evidenziato da McKinnon & Petersen (2023), la trasformazione digitale rappresenta un catalizzatore cruciale per superare le sfide legate alla decarbonizzazione, grazie alla capacità delle tecnologie digitali di far emergere dati finora inesplorati. In questa direzione, il recente lavoro di Perotti & Colicchia (2023) ha approfondito strategie innovative per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale dei magazzini logistici. Tra queste, l’adozione di tecnologie digitali come sistemi di automazione, dispositivi IoT e analisi dei dati avanzate si distingue come un’opzione particolarmente promettente.

Questo approccio mira ad ottimizzare l’uso dell’energia e a ridurre le emissioni di carbonio. Le tecnologie digitali costituiscono un elemento essenziale per incrementare l’efficienza energetica nei magazzini, consentendo un monitoraggio e una regolazione accurata dei consumi. I dati raccolti in tempo reale possono essere analizzati ed elaborati per individuare aree di inefficienza, prevedere le ore di picco e facilitare adeguamenti tempestivi.

L’adozione di queste tecnologie non è sempre un percorso privo di ostacoli, infatti il forte interesse per il tema è accompagnato da una comprensione ancora limitata dei vantaggi che potrebbe offrire.

Il progetto e gli obiettivi del lavoro

L’obiettivo della ricerca è stato quello di sviluppare una metodologia funzionale all’analisi di un immobile logistico, concentrandosi sul consumo energetico e sulla relativa carbon footprint, per identificare le pratiche green più adatte a ciascun caso specifico. A tal fine, sono state articolate due domande di ricerca, sviluppando un modello di simulazione che è stato poi applicato a casi reali:

  1. Come possono le aziende valutare gli impatti ambientali ed economici e, di conseguenza, prendere decisioni su quali pratiche green implementare all’interno dei propri magazzini?
  2. Qual è l’impatto delle diverse pratiche green sul consumo energetico complessivo del magazzino, sulle emissioni di CO2 e sulla sostenibilità economica?

Questa ricerca è parte di un progetto più ampio, finanziato dal PNRR, denominato Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile –  Spoke 10 “Sustainable Logistics”, che coinvolge un team multidisciplinare di esperti del Politecnico di Milano, con cui abbiamo avuto l’opportunità di collaborare, composto da Sara Perotti, professore associato di Logistica e Impianti Industriali del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Luca Cannava, ingegnere e Ph.D. candidate presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Behzad Najafi, professore associato di Thermal engineering and Industrial energy systems del Dipartimento di Energia, e Fabio Rinaldi, professore ordinario di Fisica tecnica industriale del Dipartimento di Energia.

Modello di simulazione e framework metodologico

L’approccio individuato si basa sull’analisi tramite simulazione, capace di fornire una valutazione dello stato attuale di un magazzino e di esplorare diversi scenari what-if con un alto livello di precisione.

Pur riconoscendo la necessità di un approccio personalizzato per ogni struttura, è stato sviluppato un quadro metodologico unificato come fase preliminare alla modellazione (Figura 1). Questo quadro identifica le pratiche green più adatte alle caratteristiche uniche di ogni magazzino, considerando aspetti strutturali, logistico-operativi e tecnologici. L’approccio di ricerca combina metodi deduttivi e induttivi garantendo così un’adattabilità per l’applicazione a strutture logistiche appartenenti a settori, dimensioni e contesti operativi diversi.

Figura 1 – Framework metodologico adottato per sviluppare il modello

Il primo passo per l’applicazione del framework metodologico proposto consiste nella fase di raccolta dei dati, realizzata mediante visite in loco e interviste ai manager aziendali, coinvolgendo più profili quali supply chain/logistics manager, responsabili di magazzino, facility manager, sustainability manager.

Nella fase successiva si procede alla modellazione 3D degli immobili (sulla base dei file DWG forniti dalle aziende) e vengono configurati i parametri relativi ad attività, materiali di costruzione, aperture, illuminazione e sistemi HVAC. Viene quindi condotta la simulazione dello scenario base (situazione “as is” del magazzino) per validare il modello, confrontando i risultati ottenuti con quelli reali forniti dall’azienda. Una volta completata questa fase, il processo prevede l’identificazione, la prioritizzazione, la simulazione e l’analisi dell’applicazione di pratiche green, valutando scenari what-if, con lo scopo di individuare strategie che consentano di migliorare le prestazioni energetiche e di sostenibilità per l’immobile logistico.

Business case: applicazione del modello e principali risultati

Il framework è stato applicato a tre business case reali, corrispondenti ad altrettanti immobili logistici differenti in termini di settore industriale, caratteristiche dell’edificio, temperatura dell’immobile, tipologia di flussi e volumi.

Le analisi condotte evidenziano che la sostituzione dei sistemi di illuminazione tradizionali con quelli a LED e l’integrazione di Smart Lighting Systems, in particolare quelli con controllo lineare, offrono soluzioni di efficienza energetica di facile implementazione e con un rapido ritorno dell’investimento. Queste soluzioni si caratterizzano per un impatto minimo sull’operatività durante l’implementazione, costi di investimento contenuti e periodi di recupero relativamente brevi, in linea con quanto emerso dalla letteratura accademica esistente (Fuchtenhans et al. 2019) e con altri progetti di ricerca (Progetto GILA 2021).

In contrasto, l’adozione di pannelli fotovoltaici e dei relativi sistemi ausiliari comporta un’esposizione finanziaria e una complessità di implementazione più significative. Questa misura richiede tempi considerevoli e, in molti casi, è condizionata dalla disponibilità di incentivi pubblici per risultare sufficientemente attrattiva per le aziende. Tuttavia, anche senza incentivi, gli impianti fotovoltaici rimangono un’opzione conveniente, principalmente grazie alla loro capacità di ridurre la dipendenza dalla rete, abbassare le bollette energetiche e diminuire le emissioni di CO2e, anche a parità di consumo energetico dell’immobile.

Le pompe di calore e l’installazione di isolamento termico, pur offrendo benefici energetici e ambientali positivi, presentano sfide come costi iniziali elevati, difficoltà esecutive e lunghi periodi di recupero. La loro fattibilità dipende fortemente dalle caratteristiche specifiche del sito, rendendoli meno semplici da valutare se non con una pianificazione strategica a lungo termine.

L’analisi sottolinea la necessità di un approccio specifico per ogni caso, poiché l’impatto di ciascun intervento varia in base alle caratteristiche uniche della struttura logistica analizzata. Ad esempio, la transizione all’illuminazione LED e ai sensori intelligenti ha un impatto significativo nelle strutture a temperatura ambiente, ma un impatto minimo in quelle a temperatura controllata, dove il riscaldamento e il raffreddamento dominano i consumi.

Edoardo Gronda ed Emanuele Mazzilli – Politecnico di Milano Alumni *

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Aprile 2025 de Il Giornale della Logistica

*Il testo è un estratto della tesi “Efficienza energetica e sostenibilità degli immobili logistici: sviluppo di un framework di valutazione con applicazioni a casi reali“, tra le vincitrici della borsa di studio Gino Marchet del Politecnico di Milano

L’articolo Immobili logistici: quali pratiche green adottare? sembra essere il primo su Il Giornale delle Logistica.



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