
03 Ott Cellularline: una logistica che non sta a guardare
Cover, accessori di protezione, carica batterie, power bank, auricolari, cuffie: il mercato degli accessori per la telefonia mobile comprende una vastissima gamma di referenze. Si tratta di un mercato dinamico, che si lega a prodotti, i device di mobilità, che hanno un ciclo di vita molto breve. La relativa gestione della supply chain non è dunque semplice: deve essere dinamica, flessibile e veloce.
Lo sa bene Cellularline, azienda reggiana che vanta oltre 35 anni di esperienza nel settore della telefonia. “Il mercato in cui operiamo ha grande dinamicità, perché si lega al ciclo di vita del prodotto di cui forniamo gli accessori: i grandi marchi ci hanno abituato a referenze che hanno un ciclo di vita di massimo un anno – ci racconta
-. La nostra caratteristica è quella di avere un tasso di innovazione estremamente elevato, intorno a 35% su base annua: questo significa che rinnoviamo la gamma prodotti una volta ogni tre anni, su una base di articoli attivi di oltre 2.500 referenze.
Oltre alla capacità di fare innovazione, ciò che ci distingue è la capacità di rendere i nostri prodotti accessibili a tutti i consumatori. Cerchiamo quindi di offrire al consumatore un prodotto con il miglior posizionamento qualità/prezzo, la cosiddetta “democratizzazione della innovazione”.

Un altro elemento differenziante è che siamo la prima società che ha avuto la capacità di aggiungere al prodotto un servizio di merchandising, quindi attività di gestione dei punti vendita delle maggiori insegne nel segmento del consumer electronics e della grande distribuzione organizzata, in chiave di “shop in shop”. Si parla di circa 10.000 punti vendita in Europa, la maggior parte dei quali vengono gestiti direttamente da noi, definendo la strategia espositiva, disegnando strutture espositive e componendo griglie e assortimenti con l’obiettivo di massimizzare la resa dello scaffale. Ci occupiamo poi, per molti punti vendita, di gestirne la scorta a “flusso teso”, effettuando le consegne con frequenze settimanali e organizzando le squadre di nostri agenti, che si occupano della gestione dello scaffale (posizionamento del prodotto e degli strumenti di comunicazione). Una supply Chain e quindi una logistica fortemente “sell out driven”, fortemente focalizzata a dar il miglior servizio al singolo punto vendita”.
Logistica sell out driven
Che cosa significa esattamente? “La nostra catena logistica si preoccupa di gestire il singolo punto vendita come se fosse un nostro negozio, il che significa gestire lo stock in modo da avere un corretto bilanciamento tra qualità della scorta e livello del servizio e ancora prima preoccuparsi che la griglia contenga i prodotti giusti ai fini di massimizzare la vendita”, continua a raccontare Maurizio Bossi.
“Ad oggi la nostra forza è molto più sul trade che sull’e-commerce. Gestiamo le vendite e-commerce con siti proprietari, attraverso gli stessi siti dei nostri maggiori clienti partner e dei maggiori clienti “pure e-commerce”. Al momento questo canale rappresenta una quota ancora marginale, ma costituisce per la nostra azienda un’importante area di crescita e sviluppo”.
Organizzare la supply chain con i magazzini nei punti giusti
Come coniugare una supply chain lunga, legata al fatto che la produzione dei prodotti a marchio Cellularline avviene prevalentemente in Asia, con un’esigenza di servizio al punto vendita in una logica di grande velocità? “Innanzitutto attraverso una supply chain che sia opportunamente organizzata con i poli logistici adeguatamente posizionati rispetto al mercato di riferimento – interviene Bossi -. Abbiamo un hub centrale a Reggio Emilia, di 11mila metri quadrati, che è baricentrico rispetto ai mercati di rilievo in Europa per noi: Italia, Spagna, Germania, Francia, Svizzera, Austria e Nord Europa.
Si tratta di un magazzino centrale che serve direttamente i punti vendita raggiungibili con un buon balance di resa ed economicità, è totalmente dedicato a noi ed è gestito attraverso il nostro partner storico Transmec. Parallelamente, in molti dei paesi citati, abbiamo un nostro hub locale. In Spagna, per esempio, abbiamo un magazzino di piccole dimensioni di nostra proprietà, che serve per gli ordini che arrivano da alcuni dei nostri clienti che hanno esigenza di lead time breve e non sono servibili direttamente dall’Italia.
In altri paesi, dove non riusciamo ad arrivare con costi e tempi adeguati dal nostro magazzino di Reggio, abbiamo magazzini localizzati. Il servizio fatto dai magazzini periferici ai punti vendita prevede attività di replenishment settimanale gestite da noi o dal cliente, a seconda delle caratteristiche degli stessi, però sempre con consegna al punto vendita: la caratteristica della nostra logistica è che non siamo ‘box mover’ ma ‘piece mover’. Non muoviamo colli autospedibili, ma colli misti di più prodotti, quindi prevalentemente attività di pick & pack, logistica che richiede maggior effort e automazione al fine di rendere efficiente ed efficace quella lavorazione”.
Il magazzino di Reggio Emilia
“All’interno dell’impianto di Reggio Emilia abbiamo un impianto di pick to light che ha una grande efficienza: parliamo di un numero di prelievi/ora per persona tra le 400 e le 500 unità, ottima produttività ma ancora con logica di picking persona verso prodotto. Stiamo facendo delle valutazioni su quello che sarà il next step dal punto di vista dell’automazione: stiamo studiando tutte le possibili soluzioni che possano ulteriormente aumentare la produttività, la flessibilità, considerando la crescente complessità, e una maggior semplicità operativa a favore della sostenibilità sociale”.
Gabriella Grillo
Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Settembre 2025 de Il Giornale della Logistica
L’articolo Cellularline: una logistica che non sta a guardare sembra essere il primo su Il Giornale delle Logistica.
Sorgente notizia: https://www.ilgiornaledellalogistica.it/ Vai al post originale